La Tragedia di Pasquetta
Due giovani di Spilimbergo, una grigliata di Pasquetta, un saluto, una tragedia. Elisa Pitussi e Catalin Fendic, altruisti e innamorati della vita ci lasciano un grande vuoto.
By TONY BENEDETTO
Ero a fare una grigliata in un posto all’aperto, vicino a un fiume, come fanno milioni di italiani in quel giorno di Pasquetta. Arrivato la mattina alle 09:30 circa in quel luogo ho cominciato a preparare il barbeque, a scaricare la macchina dalla legna che mi ero portato e vedendo il verde, la natura, il vento che leggero soffiava tra gli alberi, ho pregato. Ho detto: Signore fa che oggi sia una buona giornata, proteggi i miei due ragazzi e tutti coloro che parteciperanno a questa grigliata con me. Angeli custodi dei miei due figli proteggete i miei ragazzi affinchè nulla di male gli accada.
Ecco, questo ho detto nella mia preghiera!
Deuteronomio 31: 6,8
Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà. Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d’animo!


La giornata è trascorsa in semplicità, i nostri amati cani che giravano liberi, i ragazzi che giocavano un po a calcio un po a basket. Gli uomini che sistemano i tavoli all’aperto e le nostre mogli che apparecchiano il tutto e poi io e gli stessi amici dediti all’arrosto. Carne grigliata ottimamente, compagnia gradevole, biretta sempre a portata di mano e antipasti a base di olive, formaggi, affettati e carne per costatarne la perfetta cottura.
Semplice, serena. Alla fine del pranzo una passeggiata lungo il fiume, abbiamo riso per le cose buffe che facevano i nostri amici a quattro zampe e poi foto scattate a sorpresa, video per filmare il momento di gioia che passava in bella compagnia.


Fabio, mio figlio minore, ha dodici anni e mi fa vedere qualcosa che mi stupisce. Ha una grossa pietra in mano, sembra un uovo di dinosauro e gli domando, cosa fai con quel sasso? E lui: mi piace e me la porto a casa! Ok come vuoi. Mi ha lasciato perplesso, nella bibbia si usa il simbolo del masso per segnalare un evento particolare, si dice la pietra della proposizione. Allora mi son detto che molto probabilmente sarebbe servita per uno scopo molto simile ma non avevo idea a cosa.
Verso le 19:00 mi metto a pulire il barbeque, poi la griglia e decido di portare il cane a casa per poi ritornare a caricare il barbeque e tutto il resto. Prima di partire mi raggiunge mia moglie che mi porta un momento in disparte e mi dice che due ragazzi del gruppo di Christian hanno avuto un incidente con la macchina dove è intervenuto l’elisoccorso. Ho subito chiamato Christian per vedere se era tutto a posto. Mi risponde, sembra tranquillo e ignaro di tutto. Però la mia telefonata lo ha allarmato. Al che io prego il Signore che protegga i ragazzi dell’incidente, mi metto il cuore in pace pensando “si ora l’elicottero li porta in ospedale e saranno curati e presto si rimetteranno, son cose che succedono!”.
Parto e vado a casa a lasciare il cane, gli dò una spazzolata una spolverata di talco, lo lascio in casa e parto per ritornare al luogo della nostra grigliata.
Arrivato lì, parcheggio e noto un po di agitazione in tutti gli amici ma non ci faccio caso più di tanto e nel frattempo apro il baule della macchina per terminare il carico delle cose da riportare a casa. A questo punto il mio vicino Luigi mi da la notizia: Il giornale su internet dice che i due ragazzi non ce l’hanno fatta!
Come?
Si Tò… sono morti!
E il mondo con tutta la sua durezza, con tutta la sua crudeltà, mi è crollato addosso in quell’istante.
Chi c’era in questa macchina?
La macchina di Catalin e portava con lui l’Elisa Pitussi.
Buio! Buio pesto, la mia mente aveva smesso di funzionare, c’era solo confusione “ma come? Ho pregato? non è possibile?”. Ebbene si, è possibile, nulla si può togliere al decreto Divino. Quando il Padre chiama, nessuno può rifiutarsi. Nessuno. Neanche due giovani anime come quelle di Catalin e di Elisa. Quanto ho pianto.






Giosuè 1:9
Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada».
Il mattino seguente, martedì, ero a turno di pomeriggio ma mi son svegliato presto, andando in cucina ho visto, alla mia sinistra un poco più bassa di me una figura, sul momento ho pensato al mio Angelo Custode, era bellissimo e mi sorrideva e allo stesso tempo era sereno e in pace, l’ho guardato più attentamente perchè mi pareva volesse farsi vedere, è allora che l’ho riconosciuta, non era il mio Angelo Custode ma era l’Elisa bella che più bella non si può. Alla sua sinistra una figura più alta, dal volto serio ma non severo, sereno, placido. Era Catalin. Il mio cuore si è placato in questa gioia. Le mie preghiere sono state esaudite. I miei ragazzi sono tornati a Casa! Grazie Signore. Grazie Padre mio. Lode e gloria al Signore nostro Dio.
Poi sempre la stessa mattina in seguito mi è stato dato di sentire ciò che è avvenuto al momento del trapasso di questi due nuovi abitanti del Cielo Celeste… ed ecco, come due che entrano a braccetto in un luogo nuovo, che buttano l’occhio da tutte le parti, che si parlano fittamente per additarsi questa o quella cosa, così sentivo la concitazione dei due ragazzi, che vedevano il Cielo per la prima volta, quando a un certo punto si ravvedono di stare lasciando i due amici sulla sponda del fiume e gli urlano contro fra la concitazione e la gioia e la disperazione per non essere sentiti da quei due che disperati attendono i soccorsi… “aveva ragione Tony, aveva ragione Tony”. Questo urlavano e speravano farsi sentire dai due poveri amici rimasti sulla sponda ad attendere.
La Pace regni in te che hai letto il mio racconto di quel tragico lunedì dell’Angelo 22/04/2019.
Noi vogliamo



